Castello di Monte Sant'Angelo
Il castello di Monte Sant'Angelo, localizzato nell'area del Parco Nazionale del Gargano, può essere descritto come una ''narrazione storica'' plurisecolare, che ancora oggi testimonia l'alternarsi di dominazioni, popoli e stili architettonici.
Le piu' antiche testimonianze storiche sulla edificazione della fortezza risalgono ai tempi di Orso I vescovo di Benevento, il quale l'avrebbe fatta ricostruire ex novo, se si presta fede a quanto riportato in un documento del principe Longobardo Pandolfo, datato 979.
Con la dominazione dei Normanni, il castello divenne la dimora dei principi della signoria dell'Honor Montis Sancti Angeli: in questo periodo furono edificate la Torre dei Giganti, la Torre Quadra e Roberto il Guiscardo fece costruire la "Sala del Tesoro".
Eccezionale importanza assunse la fortezza sotto Federico II, che provvide a restaurarla per farvi dimorare Bianca Lancia, amante e sua ultima moglie.
Morto l'imperatore, questa passo al figlio Manfredi, quindi a re Corrado.
Gli Angioini lo adibirono quasi esculsivamente a prigione di stato: famose sono rimaste le detenzionei di Filippa di Antochia,pricipessa sveva, che vi mori' nel 1273, ed ancora di piu' quella della regina Giovanna prima di Napoliche probabilmente venne assasinata nel 1382.
I principi durazzeschi, invece, ne fecero il loro quartiere generale nella guerra contro i cugini Angioini. Qui infatti nel 1351 vide la luce Carlo III di Durazzo. Tocco agli Aragonesi portare il castello alla sua antica magnificenza:Ferdinando fece costruire, nel 1491, le torri circolari agli estremi del lato sud e, nel 1493,provvide anche a far restaurare il torrione a forma di carena di nave, torrione il cui progetto è attribuito all'architetto e ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini.
Per poco piu' di un ventennio, dal 1464 al 1485, la fortezza appartenne all'eroe albanese Giorgio Castriota Schanderberg. Verso la meta' del XVI sec. ne entrarono in possesso i principi Grimaldi sino alla fine del'700, quando Ferdinando IV di Borbone lo dono' al Cardinale Ruffo.
La leggenda vuole che nel castello di Monte Sant'Angelo dimori il fantasma di Biancalancia, che quì fu tenuta prigioniera. Pare la si possa vedere vestita di bianco e si possano udire i suoi lamenti, specialmente nel periodo invernale. Inoltre, sempre la leggenda vuole che la pianta selvatica che cresce sulle torri del castello, unico posto al mondo dove cresce, sia dello stesso identico colore della veste della donna, che dal torrione principale fu vista gettarsi nel vuoto.